Cosa sei disposto a rischiare per amore della verità? Questa sembra essere la domanda che si pone Rafal, rigirando pensieroso tra le mani quel piccolo ciondolo affidatogli dall’eretico Hubert prima che questi fosse portato via dai membri dell’Inquisizione. La colpa dell’anziano studioso è quella di aver inseguito i misteri della volta celeste, attività proibita dall’autorità clericale che ha in custodia le anime del regno di P, una fittizia Polonia del sedicesimo secolo. Rafal, giovane destinato ad un futuro promettente alla facoltà di Teologia, si trova ad un bivio: seguirà la volontà del suo padre adottivo, il chierico Potocki, continuando i suoi studi sulla religione o la sua passione per l’astronomia lo porterà alla rinuncia delle convenzioni che tengono in piedi il mondo stesso, scuotendone le fondamenta?
Oczy ha paura dei cieli, gli hanno insegnato che i corpi celesti ruotano attorno alla Terra per osservare gli sbagli degli uomini, a lui sembra di vederli: lo scrutano dall’alto accerchiandolo come tanti occhi che lo spiano per conto di Dio! Lui vuole andare in Paradiso quindi abbassa il suo sguardo e cerca di far finta di niente, lavora per la gilda locale con il suo compagno Gallus…a volte i suoi compiti non sembrano adatti ad una persona di animo pio ma, in fondo, non può lamentarsi. Tutto cambia quando, insieme a Gallus, si trova a scortare un misterioso eretico che porta al collo uno strano pendente a forma di sfera…
Badeni non ha di certo l’aspetto e il comportamento che ci si aspetta da un monaco: porta una benda che gli copre l’occhio destro e il suo viso sfregiato (che sfoggia un’espressione ben poco amichevole) ispira tutto fuorchè calma e beatitudine. Lui, in effetti, si è unito alla schiera dei religiosi per poter continuare le sue ricerche in santa pace, non certo per fervore mistico! L’incontro con Oczy, però, scatenerà una serie di eventi che cambierà i suoi piani in men che non si dica!
Jolanta è una ricercatrice che compie le sue mansioni presso la facoltà patrocinata da Piast, un anziano nobile convinto seguace della dottrina Tolemaica secondo la quale la Terra è il fulcro dell’Universo. La fanciulla si trova ad agire in un mondo nel quale il genere femminile, anche nel caso di soggetti particolarmente talentuosi come lei, deve restare ai margini del mondo accademico, dando sostegno ai propri superiori di sesso maschile e non godendo mai del riconoscimento portato dai propri trattati e delle scoperte che vengono, inevitabilmente, attribuite ad altri. La mano beffarda del fato la condurrà ad Oczy, Badeni ed a una teoria che sconvolgerà la sua esistenza!
Le storie interessanti spesso si avvalgono di antagonisti carismatici e, in alcuni frangenti, addirittura divertenti! Questo è il caso dell’Inquisitore Nowak: consumato torturatore ma anche amichevole affabulatore, non ha problemi a far abbassare la guardia sia ai suoi sospettati che al pubblico che, messo davanti agli atti efferati che egli compie con estrema pacatezza e leggerezza, rimane ancora più spiazzato! Il nemico principale in questa serie però è, probabilmente, la paura del cambiamento, incarnata da una Chiesa che vede la conoscenza come un’arma sguainata contro di sè e contro il sistema che regola le gerarchie nel genere umano. Tratto dal manga di Uoto (pubblicato in Italia da Dynit), Il movimento della Terra è portato sullo schermo dallo studio Madhouse (Hunter x Hunter, No Game No Life, Perfect Blue) che compie un lavoro encomiabile, regalando allo spettatore animazioni fluide e scene di un livello emozionale che prevede la presenza di un bel pacchetto di fazzoletti nelle vicinanze! Questa girandola di emozioni è anche causata dalla maestria di fior fior di doppiatori, tra i quali: Maaya Sakamoto-un Rafal pieno di sfaccettature Kenjiro Tsuda-un simpaticissimo assassino e torturatore di nome Nowak Katsuyuki Konishi-un paranoico Oczy Yuichi Nakamura-nei panni del monaco per necessità Badeni Saya Hitomi-una Jolenta timorosa ma anche estremamente coraggiosa Shinya Fukumatsu, Daisuke Namikawa-un commoventissimo conte Piast, in bilico tra fiducia e incommensurabile sconforto. A mettere un bel fiocchetto su questa serie-gioiellino sono le musiche di Kensuke Ushio (Chainsaw man, Devilman Crybaby, DanDadan) e la sigla “Kaijuu” di Sakanaction che sento in testa anche in questo preciso momento! Nando demo nando demo sakebu…

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