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Vendetta

"Vendetta" di Yoko Ogawa: un diorama letterario dove ogni storia è interconnessa, rivelando un lato oscuro dietro la quotidianità.

Immaginatevi uno di quei libri diorama che leggevate da bambini: quando voltavate pagina i tagli nella carta facevano in modo che questa si piegasse, rivelando tridimensionalmente tutto un piccolo paesaggio.

Una piccola città, una piazza con un orologio in cui ogni ora viene scandita da un suono ed alcuni pupazzi in movimento. Una pasticceria, persone che si muovono nello spazio infaccendate nelle loro cose e nei loro pensieri.
Voltando ancora pagina, la scena cambia. Ma sono anche le pieghe della pagina precedente che compongono questa nuova ambientazione. In positivo e negativo, ogni storia è interconnessa con le precedenti.

Vendetta è un romanzo di Yoko Ogawa, autrice giapponese che ho amato fin dalle prime righe. Quello che caratterizza il libro, ma un po’ anche tutto il suo stile, è il fil rouge che collega ogni racconto agli altri.

“I see a bridge from that item to the next scene, or I see a rainbow that I have to climb over to move to the next scene,” she said. “That’s how I write.”

Storie diverse, persone diverse. Tutte ambientate nella stessa città, che pian piano impariamo a conoscere come scene del diorama di cui parlavo. Lo stile in cui viene narrato è semplice, lineare, ed i personaggi sembrano persone comuni, come quelle che ci troviamo attorno tutti i giorni.
Però in ognuna di queste percepiamo qualcosa che non va, un lato oscuro che non è facile descrivere come negativo. Anche se spesso queste storie terminano con crimini efferati. Ricordate il video di “Black hole sun” dei Soundgarden? Ecco, l’effetto per me era quello.

Mi è piaciuto molto perché, al contrario di molti libri, man mano in cui capisci che ogni dettaglio della singola storia può essere connesso alle altre, la tua attenzione va a crescere sempre di più. Cerchi di memorizzare ogni scena, ogni luogo, ogni azione compiuta, con l’intento curioso di ritrovare i riferimenti avanti ed indietro per le pagine che stai scorrendo.

Senza spoilerare, concludo con un paio di dettagli per stimolare il vostro appetito:

La scena più inquietante: IL CIMITERO DEI FRIGORIFERI
La scena più toccante: LA MORTE DELLA TIGRE DEL BENGALA
La cosa più banale che però lega quasi tutto: LA TORTA ALLA PANNA CON LE FRAGOLE

Inutile dire che per chi come me ama i libri giapponesi, ed ama i piccoli dettagli, è proprio un super libro.

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